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7 rmo novembre/dicembre 2021 Sabato 9 ottobre è calato il sipario su EMO Milano 2021. La fiera mondiale dedi- cata al mondo della lavorazione dei metalli, che fa tappa in Italia ogni sei anni, ha rappresentato il primo momento importante di verifica sulla ripartenza del settore in una fase in cui l’emergenza sanitaria non si è ancora conclusa, quindi ancora legata alle problematiche inerenti la sicurezza dei visitatori e le difficoltà di movi- mento da alcuni Paesi esteri. C’era curiosità anche di appurare dal vivo le previsioni positive sull’andamento del mercato, le cui stime di chiusura dell’anno sono state riviste al rialzo recentemente da Ucimu. La previsione sulla produzione italiana di macchine utensili, robot e automazione è di una crescita del 22%, a quota 6,3 miliardi di euro, frutto sia dell’ottimo andamento delle consegne dei costruttori italiani sia dell’export che dovrebbe aumentare del 19% in più rispetto al 2020. Stesso ottimismo coinvolge anche l’inizio del prossimo anno. Ed EMO Milano 2021 è stata una buona cartina di tornasole di queste previsioni. Innanzitutto, il numero degli espositori (700 imprese disposte in 6 Padiglioni su una superficie di 100.000 metri quadrati) ma soprattutto il dato inerente i visita- tori: più di 60.000 presenze provenienti da 91 diversi Paesi. Segno della grande voglia di ripartenza e socialità degli operatori del settore. Ma soprattutto segno di un comparto vivo, vivace e frizzante. Che EMO Milano sia stato un evento di cara- tura mondiale e partecipato è anche stato dimostrato dalla qualità e dalla varietà delle tecnologie messe in vetrina e dalle novità, molte in anteprima mondiale, che diverse aziende hanno voluto portare. Il messaggio che arriva da EMO Milano è quindi quello di un comparto che sta ripartendo. l.rossi@lswr.it @lurossi_71 EDITORIALE EMOMilano fotografa la voglia di ripartenza

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