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22 rmo giugno/luglio 2022 alla realtà fisica; c’è sempre stata una forte connessione tra l’ambito di studio e l’applicazione pratica”. Professore, in che senso l’Intelligenza Artificiale rap- presenta un aspetto fondamentale per il controllo del robot? “Con Antonio Bicchi, docente a Pisa e presidente della nostra associazione nazionale I-RIM (Istituto nazionale per la robo- tica e le macchine intelligenti), stiamo promuovendo il nuovo concetto di ‘Intelligenza Artificiale fisica’, lo sviluppo cioè di macchine a partire da una genesi accademica ma con part- ner industriali. Per Intelligenza Artificiale si intende un com- puter che fa dei conti, che raccoglie ed elabora una grande quantità di dati disponibili grazie a sensori mentre la robotica viene considerata la connessione intelligente tra percezione e azione. Ai due elementi principali di un sistema di Intelligenza Artificiale (intelligenza e percezione) si aggiunge la capacità di interagire con il mondo reale (azione). Si passa così dalle Tecnologie per l’Informazione e la Comunicazione (ICT) alle Tecnologie per l’InterAzione (IAT, InterAction Technologies), ovvero la naturale evoluzione dalla robotica industriale alla robotica cognitiva. È stato un passaggio molto graduale; si sta ponendo sempre più attenzione alla realtà fisica, che però bisogna conoscere e capire dal punto di vista ingegneristico”. Quali sono stati i principali progetti di ricerca robotica di cui vi siete occupati in questi anni e che sicuramente hanno concorso a farle assegnare questo premio? “Sono tre i principali filoni al centro del lavoro di ricerca del Prisma Lab: manipolazione e logistica, ispezione e manuten- zione delle infrastrutture industriali e civili, robotica medica per la chirurgia e la riabilitazione. Per quanto riguarda il primo si tratta di mettere a punto robot per manipolare og- getti tipici industriali, come le parti meccaniche, ma anche per la manipolazione dinamica (manipolazione di un oggetto in maniera non prensile, cioè senza afferrarlo). Ci siamo occu- pati anche di manipolazione di oggetti deformabili (molto più complicata dal punto di vista del controllo) per cui serve una grande attenzione alla dimensione sensoriale per capire da- vanti a quale materiale ci si trova. A questo proposito abbiamo sviluppato un progetto con Atom che produce macchine per calzaturifici a Vigevano. L’azienda aveva un problema di ma- nipolazione della pelle. La cosa interessante è che gli algoritmi che abbiamo sviluppato in questo contesto siamo poi riusciti ad applicarli anche in ambito medico. La logistica è uno dei settori in cui la robotica si sta svilup- pando di più (basti pensare alla necessità di spostare scatole e confezioni) e con il progetto europeo Refills abbiamo stu- diato robot per il riassortimento dei prodotti sugli scaffali del supermercato. Come in tanti altri progetti, anche in questo caso abbiamo avuto un mix di partner accademici e industriali. Altrettanto vicino al mondo industriale è il settore dell’ispe- zione e manutenzione nel cui ambito abbiamo sviluppato un progetto con General Electric. Quando l’azienda americana ha rilevato la fonderia Nuova Pignone a Massa Carrara abbiamo messo a punto un sistema di ispezione virtuale degli scam- biatori di calore (strutture molto grandi) con uno o più droni con pilotaggio da remoto, operazione questa che solitamente richiede un’ispezione fisica su apposite impalcature. Infine, abbiamo lavorato molto anche nell’ambito delle infra- strutture civili; in particolare nei tunnel e sui viadotti stradali in cui si utilizzano i droni per fare ispezioni”. STRATEGIE

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